I bambini della Keith Haring



In occasione dell'inaugurazioni delle Mostre "Tutto d'un tratto" e "Famiglia e culture" il Festival Nazionale delle Culture, ha presentato il bellissimo lavoro della scuola materna Keith Haring che ha coinvolto oltre sessanta bambini.
L'esposizione è avvenuta nei locali del suggestivo Chiostro del Carmine in Corso Italia a Pisa.


La scuola Keith Haring ormai da diversi anni progetta percorsi rivolti al tema dell'intercultura e dell'accoglienza del diverso, inteso come opportunità per conoscere le vatrie realtà che ruotano intorno a tutti noi.
Per diverse edizioni le classi guidate da Veronica Servello hanno partecipato ai Concorsi di "Io e l'altro allo specchio" piazzandosi sempre ai primi posti con con storie inventate dai bambini e con i famosi "lenzuoli" realizzati con varie tecniche grafo-pittoriche nei quali ogni bambino partecipa secondo le sue capacità e abilità.
Quest'anno nella Keith Haring è stato inaugurato il laboratorio permanente di Robotica Educativa e tutti i bambini hanno giocato con le api BeepRobot. I bambini di 5 anni hanno tratto spunto da questi eventi per inventare una storia ambientata nella scuola con protagonisti dei "diversi" molto particolari, i Robot per l'appunto. La storia si intitola " Il mondo dei Robot"



IL MONDO DEI ROBOT

C’era una volta degli amici robot che vivevano nel mondo dei robot.
I robot sono fatti di:
stracciatella e dolci,
ferro e vetro,
ceramica e legno,
lattina e pile,
mattoni e carta,
cioccolato e pittura.
Un giorno dicono tutti insieme: “Perché non andiamo a fare un viaggio?”,
fanno una riunione per decidere il posto e scelgono una scuola perché ci sono tanti bambini e per imparare un sacco di cose che loro non sanno. Fanno le valigie.
Si abbracciano e col teletrasporto si ritrovano in una scuola.
Ci arrivano di notte quando la scuola è chiusa, arrivano in palestra, ci sono tanti tappeti e decidono di dormire.
La mattina i robot fanno finta di essere dei giocattoli e stanno immobili.
Arrivano i bambini con la maestra e chiedono se possono toccarli, ma la maestra dice:” Nessuno tocchi quei robot perché non sappiamo di chi sono!”
Appena i bambini se ne sono andati i robot decidono di correre un po’, e poi vorrebbero conoscere i bambini per fargli vedere come si muovono.
Preparano un cartellone per metterlo sulla porta della palestra, e scrivono:

CARI BAMBINI SICCOME VI VOGLIAMO CONOSCERE  DOMANI POMERIGGIO ORGANIZZEREMO UNA FESTA CON GIOCHI E MERENDA PER TUTTI
VI ASPETTIAMO
Firmato                I ROBOT

Cominciano a pensare a dei giochi da fare insieme: il gioco delle seggioline, quello delle scatoline, il telefono senza fili, tappeto fuori-tappeto dentro, bolle di sapone e alla fine la pentolaccia.
Poi preparano i dolci, appendono il cartellone e aspettano il mattino.
Arrivano le maestre con i bambini, leggono il cartellone e decidono tutti insieme di partecipare alla festa.
Intanto preparano dei disegni da regalare ai robot.
Arriva il pomeriggio, i robot si presentano e anche i bambini.
Iniziano a giocare e poi fanno merenda.
Alla fine per salutarsi fanno due girotondi: uno di robot dentro e un altro di bambini fuori, mettono la musica e ballano.
I bambini decidono di essere amici dei robot per sempre…
E dicono: “Quando saremo alle elementari ci verrete a trovare??”